3 esercizi per allenare le deep skill

Questo 2020 ci ha messi a confronto con un cambiamento improvviso e radicale della nostra quotidianità, non solo professionale e non solo a causa del remote working. In questi mesi siamo stati testimoni di un’accelerazione digitale che adesso non possiamo permetterci di sprecare.

Abbiamo capito quanto sia importante comunicare e saperlo fare, abbiamo compreso cosa significhi ascoltare e quanto possa essere impegnativo alimentare la dinamica fiducia-responsabilità all’interno dei team in remoto. Lo smart working si alimenta di trasformazione digitale: prima di tutto è necessario un profondo cambiamento culturale che ci porti a connettere persone, spazi, strumenti, informazioni e processi con una maggiore responsabilità per i risultati.

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Come possiamo aiutare le persone ad abbracciare questo cambiamento?

Il primo passo da intraprendere riguarda le competenze delle persone. Attraverso interventi mirati, che non si risolvono con singole azioni isolate, dobbiamo aiutare a trasformare il loro profilo di competenza in un “profilo T”: alla specializzazione di ciascuno va affiancata una conoscenza generalista e trasversale basata che sa applicare e declinare i principi della cultura digitale. Questo tipo di profilo agevola anche l’apertura al cambiamento e mette in moto le dinamiche di adattabilità, tratti fondamentali per il momento storico che stiamo vivendo.
Come possiamo assicurare alle nostre persone un percorso in cui le competenze si bilancino con lo sviluppo delle soft skill richieste per abbracciare le potenzialità del digitale?

Cosa sono le deep skill?

Nel ripensare i percorsi di digital learning, nel rivedere le sessioni d’aula virtuale è necessario includere spazi e tempi da dedicare alla scoperta delle deep skill ovvero di quelle capacità profonde a cui ciascuno attinge per affrontare cambiamenti imposti da fattori esterni (quale può essere una pandemia globale) e che ci permettono di fronteggiare situazioni instabili e incerte permettondo di conviverci.
L’allenamento consapevole delle deep skill agevola il nostro cervello che si adatta plasticamente al nuovo, rendendoci psicologicamente più forti. Parallelamente lavorare sulle deep skill facilita anche il meccanismo di recupero del benessere e della serenità che ci permettono di ricostruire una visione del futuro e di profilare il proprio ruolo.

Scopriamo i 3 esercizi per allenare i 3 gruppi di deep skill, utili alla singola persona chiamata a partecipare alla trasformazione della propria organizzazione.

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1. Stretching: deep skill empatiche

Obiettivo: aprire il proprio orizzonte culturale e prepararsi al cambiamento

Come esseri umani per esercitare il pensiero creativo ed esplorativo abbiamo bisogno di provare una sensazione di sicurezza, di calma e serenità. Dietro questa dinamica troviamo le deep skill empatiche ovvero quelle che ci abilitano all’ascolto profondo e alla connessione con gli altri. Questo esercizio ci permette di stabilire e nutrire relazioni positive da cui dipende la nostra percezione del mondo e la reazione ad esso. La sensazione di calma e sicurezza non è passiva, ci permette di di spaziare verso nuovi orizzonti culturali, la produzione di pensieri creativi aumenta, le capacità innovative si attivano in modo esponenziale.

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2. Tonificazione: deep skill realizzative

Obiettivo: orientarsi in una prospettiva futura e gestire le complessità

Allenare questo gruppo di capacità profonde ci abilita nella ricerca attiva della nostra realizzazione attraverso la ricerca di lavori che sentiamo come adeguati al nostro essere. Attraverso queste deep skills ci tuffiamo in una prospettiva di noi nel futuro con tutto ciò che comporta senza perdere la fiducia nelle proprie qualità, coltivando sentimenti di speranza e di ottimismo, più che sulla paura della loro mancata realizzazione.

Queste skill sono fondamentali per sviluppare la nostra agilità cognitiva, cioè la capacità di entrare e uscire con elasticità dagli schemi mentali che costituiscono il nostro immaginario. I nostri pensieri sono agili e aperti, sono veloci nel seguire l’evoluzione della situazione presente. Questo gruppo di capacità è necessario per sviluppare capacità decisionali in situazioni di incertezza o con poche informazioni a disposizione.

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3. Equilibrio: deep skill protettive

Obiettivo: attivare il cambiamento valutando e navigando tra minacce e opportunità

Attraverso le deep skill di protezione attuiamo un monitoraggio della situazione rilevando le minacce, provando paura per evitare i pericoli nel contesto in cui ci muoviamo. In misura fisiologica sentimenti come paura, disgusto, rabbia ci permettono di “sopravvivere” e di navigare tra le situazioni e le relazioni (positive e negative). L’attenzione e i comportamenti tendono a focalizzarsi sulla minaccia per poi trovare una strategia di attacco e di fuga. Questo sistema oltre ad essere responsabile della capacità di cogliere i pericoli reali, relazionali aumenta la capacità di saper aspettare il tempo propizio.

Come possiamo completare questa esperienza di “training”?

  • valutando le nostre competenze con un assessment per concentrarci sul miglioramento come sul reskilling per aumentare la propria “employability”

  • confrontandoci in modo continuo e agile all’interno del proprio team

  • contaminandoci con peer esterni, alimentando le relazioni professionali di valore, anche attraverso i momenti di network online

Un lavoro consapevole sulle capacità profonde aiuta a lavorare sul senso di responsabilità, di fiducia e di presenza a sé stessi: tutti ingredienti fondamentali per permettere quell’approccio organizzativo che è rappresentato dallo smart working e quel rinnovamento culturale di cui si nutre la open transformation.